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Lo scopo della presente tesi nasce dal desiderio di voler approfondire un caso particolare: il gioiello teriomorfo nella tradizione europea d’età moderna, le sue variabili nello stile Déco e la sua specifica nella produzione orafa di Fulco di Verdura. Dall’impianto storico artistico che ne è derivato, cimentarsi, infine, nella progettazione di prototipi di gioiello che abbiano a soggetto il mondo animale.Le origini del gioiello teriomorfo d’età moderna deriverebbero dai libri emblemi del secolo XVI. I temi, spiegati in brevi motti e versi accompagnati da illustrazioni a xilografia o incisione, sono in connessione con concetti mitologici, storici, allegorici o fantastici. Erano preferiti temi come quelli dell’Età dell’Oro (o età aurea); se ne componevano gioielli su base d’oro e smalti, il cui corpo centrale era costituito da una o più perle imperfette, grandi e dalle forme strane. Ne venivano fuori animali esotici, fauni, sirene, esseri mitologici metà uomini e metà animali, esseri marini fantastici con caratteristiche zoomorfe e antropomorfe.La ricerca mette quindi in evidenza il teriomorfo attraverso lo studio delle opere Déco e di Fulco, analizzando i gioielli di quest’ultimo ed il suo uso di pietre preziose.La sintesi progettuale dei due modi appena descritti è confluita nella immagine di un drago marino elaborato stilisticamente in tavole grafiche, modellando una morbida pasta d’argilla polimerica (derivata dal petrolio) cotta a 180° in forno comune, portato su matrici in pasta siliconica negative, quindi su di un impasto prototipico d’acqua e gesso di Bologna. Alcuni dei prototipi così composti presentano l’applicazione di pietre ad imitazione della maniera di Fulco di Verdura.

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